AKINONSA'  di e con Sabino Tamborra.


Akinonsà è la storia che l'autore racconta per dare voce al suo percorso formativo che inizia nel '97 a Milano, con la danza Contemporanea presso la compagnia Corte Sconta e attraverso vari incontri e studi col maestro giapponese di danza Butoh, Tadashi Endo. La musica di Lisa Gerrard, il testo di Alessandro Bergonzoni, ispirano Sabino Tamborra a tradurre, nell'improvvisazione, lo stato dell'essere in questo momento storico fatto di estenuanti incertezze e di strutture a volte impenetrabili. In questa performance non vi è nulla di premeditato, se non un canovaccio legato al senso del testo e all'armonia della musica, due motori trainanti che danno luce ad una danza destrutturata: il personaggio è sempre nuovo, consapevole e mai uguale a se stesso; piegato e aperto come preda di uno stato d'animo, ma intatto nella forza primordiale che è fatta di Corpo e di Sogno.

 Sabato 9 Ottobre 2010                             

 

In occasione della VI giornata del contemporaneo.            Broggi 5        Presenta:

 

DOVE

Dove siamo, dove stiamo andando, potremmo evolverci in un altro modo...

Un viaggio attraverso il tempo in 20 minuti ( unità di misura umana).

Performance di voce,musica e corpo.

Angela Belmondo performer

Daniela Zebra voce, tastiera

Alberto Grein polistrumentista

Testi:Dani Zebra e adattamenti da “ Il Sutra del Loto” e Langdon Smith “Evoluzione” (1906).


MURO DEL SENTIRE                  Scultura di                  Chiara Pellegrini

Il mondo sorretto da Atlante cede.

Le teste cadono a livello dei piedi, si bilanciano…

A volte i “non luoghi” della mente possono diventare “spazi” fisici, sacri;

della stessa sacralità a cui appartengono la condivisione di un pasto, di un gioco o di un dolore.

Da qui nasce il bisogno di un” muro del sentire”.

Come una porta che si apre verso il fuori / dentro di ogni cosa,

che sa tenere in sé l’ascolto di pensieri, preghiere, silenzi,

parole scritte in lettere mai aperte o desideri, nascosti sottoterra, in scatole di latta.

Scheda tecnica

Coppie di orecchie in gesso a grandezza naturale applicate su quattro pannelli in cartongesso accostati a formare un'unica parete di 200x200x10.



http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=97513

Ako Atikossie

 

Luglio 2010

 

Sono storie dipinte sulla tela storie di culture che s’intrecciano, sono le storie degli uomini, si scontrano s’incontrano .

Ako Atikossie utilizza un suo procedimento specifico, collage di materiali, cartone, plastica, brandelli di riviste che verranno in un secondo tempo completamente ricoperti dal dipinto a smalto, olio e acrilico, ma che costituiscono la storia dell'opera, il dentro, un suo passato. Poi le corde per legare le storie, sono le vene dell’opera nelle quali il racconto si dipana. “Il quadro è come un corpo umano; le corde sono le vene, i buchi nella tela lasciano passare l'ossigeno”.

Una grande forza comunicativa accomuna i suoi lavori, pur molto diversi tra loro, e l'intreccio di figure, qualche volta nascoste, si scopre solamente col tempo attraverso un'attenta osservazione.

                                                                                                                             Olaf Andre Bohr

 

Ako Atikossie

Nasce a Zalivé (Togo) nel 1980. Studia presso il Liceo d’Arte di Lomé, prosegue i suoi studi nell’atelier del maestro Sessofia Dabla.

Dal 2000 inizia il suo percorso artistico in Africa, impegnato nella denuncia politica e nella narrazione della vita quotidiana.

Dal 2002 espone in numerose collettive e personali in diversi paesi tra cui:

Mali, Bamako - Galleria Le Madingue, collettivaL’art en Mouvement;

Togo, Lomè - Atelier Dabla, collettiva La composion Blue Dabla; Hotel Le Sahel, personale Exposition de Rue, personaleLa Connaissance; Fiera Internazionale di Lomè, Esposizione collettiva;Ristorante Green Field, Collettiva jeunes talents con happening; Atelier de Rue: l’art contemporain hors de la maison;

Togo, Abobo - Ristorante Green Field, Atelier di pittura Tout peuple une histoire;

Burkina Faso, Bobo Diolasso– Fiera di Bobo;

Benin, Parakou – Galleria Ifé, Atelier di pittura e scultura La tollerance ; Galleria Della Cultura,personale Retour a la source

Ghana, N’cruassi - Galleria Nana, III edizione della Mostrapeace in the world; Accra - Galleria Akuaba Manifestazione Art without Limit con l’Associazione degli Artisti del Ghana, Performance e pittura;

Guinée Equatoriale, Sao Tomè Principe - Galleria Le guide, Collettiva

Nel 2004 si trasferisce in Germania dove, con il gruppo di artisti Miadogo, partecipa a mostre collettive, atelier ed esposizioni itineranti nelle città di Amburgo (Piazza Veddel, Sculture in piazza) e Hannover.

Nel 2006 si trasferisce a Milano dove attualmente vive e lavora. La sua ricerca pittorica prosegue rivolgendosi all’umano in relazione alle differenti condizioni dell’esistenza. Fanno parte dellesue composizioni pittoriche i materiali di recupero provenienti dalle discariche.

Nel 2007 partecipa al Concorso I racconti dall’Isola- IV Edizione Abitare la distanza/Abitare la contemporaneità vincendo il I premio con l’opera Primo passoche nel 2008 entra a far parte di una a-Composition Raddoppio con un’opera (Testassenza) di Paolo Ferrari (Polfer) presso il Centro Studi Assenza di Milano.

Nel 2009:- Vincitore del Concorso Premio Maccagnocon l’opera Un grido nella notte(premio acquito). L’opera fa ora parte della Collezione permanente del Civico Museo Parisi Valle di Maccagno;

- partecipa al ConcorsoBiennale di Pittura Luigi Brambati– III Edizione Umanità e Natura con l’operaDalla metafisica alla metamorfosi. Opera segnalata tra i primi venti classificati;

 

 Maurice Cerasi    DIPINTI 2005-2010                          photogallery

          

                           

Dal 4 al 18 Maggio

 

Tra astratto e figurativo Maurice Cerasi sembra  trovare un modo di contenere e rispettare il ciclo della vita. Contenere l'essenza, il punto, il cerchio, il triangolo, studiare gli scorci, le vesti, alla ricerca di vani spaziali oltre la gabbia di cristallo. Mentre i colori sinuosi resistono, all’ignoto  di un buco nero.                                                         

                                                                                                                                                   Olaf Andre Bohr

 

Da qualche anno, Maurice Cerasi lavora il più delle volte su supporti duri, dal formato quadrato di cui esplora le potenzialità pittoriche cominciando col ritagliare la superficie attraverso due mediane incrociate. Talvolta, queste sono lasciate incompiute mentre il loro punto d’intersezione è quasi sempre decentrato, al punto che il futuro quadro si divide in quattro quadrilateri, uguali o disuguali, che comunicano tra di loro nei margini. Altre volte, cancellandosi in favore di un rispecchiamento all’infinito, queste mediane rivaleggiano anche con linee contraddittorie che contribuiscono ad orientare (o disorientare) lo sguardo. L’artista organizza lo spazio in una struttura quaternaria e lo riempie con colori la cui giustapposizione o successione sfumata conferisce profondità, lo anima con forme e segni simbolici, a volte figurativi, a volte astratti o enigmatici. Da queste composizioni sapienti e colorate emana un ritmo musicale percepibile di primo acchito nonché un equilibrio mai perso nemmeno nelle opere più tormentate. Una nuova armonia affiora in superficie. La pittura di Maurice Cerasi è il tramite con cui, nell’accettazione dell’ordine e del disordine del mondo e della vita, la visione creativa riorganizza il tutto al fine di raggiungere, forse, una forma di serenità.

 

Testo originale francese di                                                                                              Marie-Ange Jourdan-Gueyer

 

Maurice Cerasi, dopo decenni di disegni a tratto e di architettura, e di rare incisioni e tempere, torna alla pittura a olio e all’astratto. Dal 2005 – e con un’interruzione di più di dodici mesi per una grave malattia – ha prodotto, oltre ad un esiguo numero di ritratti, quattro serie di quadri: Interni, Città, The Dead e Quartetti.

Le due serie iniziali contengono forti elementi figurativi che, nelle ultime due, spesso messe in lavorazione assieme alle prime, raggiungono un’astrazione palese e solo in apparenza totale. L’astrazione, va detto, non è mai completa né mai totalmente assente. Il ritorno alla passione giovanile per la pittura a olio e per l’astratto è sì nei mezzi materiali (persino nel recupero degli stessi tubetti di colori custoditi gelosamente per tanti anni!), lo è molto meno nel metodo. Ora il procedimento verso l’astrazione è graduale: l’immagine figurata si lascia distillare sino a diventare mera evocazione della figura-matrice, a diventare cioè una forma potenziale.

Segno di tale gradualità è, nei primi quadri della serie più compiutamente astratta, i Quartetti, il ricorso ai simboli dell’alfabeto sillabico miceneo, il cosiddetto “lineare B greco”, forse derivato dai geroglifici egizi ma decantandone le forme figurative in simboli ormai astratti e perciòtanto più evocativi.

Oltre a sfruttare l’evocazione intrinseca di figure tendenti all’astrazione, i Quartettiprendono spunto dall’ossessiva ripartizione, come in quasi tutti i quadri di questo periodo, siano essi astratti o figurativi, in quattro campi coloristici che in questa serie diventano quattro parti geometricamente definite. Due quarti del quadro prendono i toni dell’azzurro e del verde; gli altri due si vestono di colori più caldi e più scuri, così come in un quartetto musicale i due violini cercano armonie con i toni più gravi e più caldi della viola e del violoncello, o ad essi si contrappongono. Si può intuire l’origine di tale scelta vedendo l’unico ritratto esposto, La Ginestra, cerniera tra le due ultime serie. E’ uno schema questo della quadripartizione che offre infinite possibilità di variazione e di esperimenti formali.

Non sorprenda la diversità coloristica e di corpi formali, di ritmi, di equilibri-squilibri nei vari esemplari di una stessa serie; la sostanza formale e di ricerca è sempre la stessa: mette in campo variazioni sperimentalmente definite sul tema di fondo specifico della serie, tema costante che è dato dall’intonazione peculiare di luci e ombre e da una composizione basata sull’assemblaggio di quattro parti ciascuna autonoma ma in relazione armonica con le altre.

Nella serie The Deadl’esperimento è quello di un grande vuoto (nero o bianco) centrale che erode (o è eroso da) colori e segni colorati vivi ai suoi margini, ripartiti grosso modo in quattro aree dominanti. Vi è un’associazione di idee o stati d’animo col racconto-“epifania” fulcro dei Dublinersdi Joyce – The Dead, appunto -: memoria o obliterazione della memoria, vuoto e suggestione della presenza perduta, paura e tranquilla accettazione della scomparsa.

 

14 - 19 aprile 2010 


In occasione del salone del mobile, spazio broggi 5 organizza una mostra collettiva

che riunisce 5 artigiani e progettisti, in una piccola salsa mista di sapori formali, materiali e destinazioni d'uso diverse,

accomunati da un concetto di progettazione non seriale e dalla realizzazione manuale.

 

Olaf Andre Bohr  serie di lampade in terra cruda.

Fabio Borgonovi  piccoli mobili in legno.

Alberto Grein  lampade in vetro legato a stagno.

Silvia Makita  porta-semi in carta, parte di un progetto per Milano.

Fiammetta Penazzi  oggetti tessili.

 

 

PULSANTI    Di Toni Salmaso                        --> --> photogallery -->  

DAL 20/10/09  AL 3/11/09 

 

mostra di acrilici su tela o su carta  di grande o medio o piccolo formato, grandezza da .50 x 70  a  2m x 1m

 

Come il fotografo comunica una visione personale della realtà imponendo dettagli piuttosto che orizzonti, sovresponendo o sottoesponendo, così che qualcosa appaia più

marcato qualcosa meno, nella pittura di Toni Salmaso emergono scelte che, attraverso la purezza delle linee e i campi di colore, analizzano una realtà fatta di paesaggi industriali decadenti, di una natura compromessa dai “gas”e dalle passioni umane, il tutto attraverso una contemplazione che si alterna tra staticità e movimento, come a schiacciare pulsanti, pulsanti energie.

                                          Olaf Andre Bohr

                                            

Oggi la pittura vive una vita nuova e diversa: è divenuta, più di altre forme d’arte o anche insieme ad altre forme d’arte, uno strumento di analisi e di riflessione particolareggiata e attenta, proprio perché la società della comunicazione e il suo sovrabbondare di immagini “ideologiche” e ridotte in una mera funzione comunicativa, ha tolto il senso profondo del vedere e dell’osservare, operazioni che possono essere senza alcun senso se non sottintendono un “comprendere”. Oggi la pittura è quasi necesessaria per restituire il senso profondo del “vedere” la realtà, partecipando della sua possibile profondità esistenziale. La pittura consente il “tempo della meditazione”, dell’analisi, che è esattamente il tempo assente nell’immagine come comunicazione.

Di fronte alla pittura di Toni Salmaso, la cosa appare evidente: fabbriche, spazi industriali, luoghi dismessi e casuali, luoghi di degrado, visivamente insignificanti ai più, sanno invece svelare ad un occhio attento, straordinari equilibri formali, strutture compositive inattese, architetture di segni fatti dal colore. Tutte queste cose sono portate all’evidenza da un “disegno” che le ha in qualche modo, arrestate in fotogrammi, ma un disegno che si rivela dal colore e dalla giustapposizione contrastata e sovrapposta dei “campi”. Questo procedimento ricorda gli esiti (e non i motivi) della Pop Art e i suoi sviluppi grafici (in particolare mi vengono in mente Tadini, Schifano, Festa), e dona all’immagine una tensione emotiva nervosa, (per via dei fortissimi contrasti e delle gamme pure dei colori stessi) che consente di accedere alla dimensione “concettuale” della visione stessa. Nonostante sia un colore con poche gamme spesso molto alte nitidamente contrapposte, (oppure di monocromi su grigio) lontane da ogni realismo, l’insieme pare teso a trasfigurare concettualmente una definita realtà in modo che la visione dei paesaggi urbani “devastati” o delle fabbriche in decadenza appaia tendenzialmente e prevalentemente rasserenata, quasi che in essi sia possibile una nuova vita, quasi che essi, ridotti alla purezza delle linee e dei campi di colore, ritrovino e riesprimano una armonia nascosta. Un’armonia che è già nell’immagine in sé ma che solo i “tempi” lunghi e meditativi della pittura sanno far riemergere, a significare e a ricordare quanto di bello siamo capaci di perderci del mondo intorno a noi quando perdiamo gli occhi per poterlo scoprire. Non è dunque che la bellezza manchi, anche nell’apparente abbandono e degrado, è semplicemente che dobbiamo recuperare gli occhi, l’intelligenza e il cuore per riscoprirla.

Altri dipinti di Salmaso mostrano tensioni emotive più decise e drammatiche, da ricordare appunto più esplicitamente qualcosa di Schifano se non addirittura Basquiat: in questi casi la percezione si fa più intenzionalmente espressionista e in qualche modo aggressiva, quasi bruciasse una volontà più forte rispetto allo stato di contemplazione del “quotidiano” più tipica degli altri paesaggi.

Insomma una pittura decisamente “contemporanea” con la qualità distintiva di una capacità poetica e trasfigurante che sembra spingerci ad una visione attenta: questi dipinti non esauriscono i loro particolari ad un primo sguardo ma richiedono di poter essere guardati più volte, alla scoperta del gioco del colore e dei campi di profondità che si evidenziano per contrasti cromatici. Il tutto, quasi ad insegnarci come dovremmo anche noi saper guardare le apparenti banalità del quotidiano: con attenzione, con l’anima alla continua scoperta di una bellezza possibile nel consueto e nell’ordinario.

Dietro la “visione” che questi dipinti ci danno, non sarà difficile da parte dell’osservatore completare un loro senso concettuale: anche nel luogo dell’abbandono, della vita che è stata, dell’abbrutimento, della distruzione, del grigiore, la poesia e la bellezza riemergono costanti perché è un bisogno dell’anima far si che il nostro sguardo e la nostra memoria ricombinino il senso di quelle linee e di quei ricordi.”

                       Antonio Zimarino 

 

   

          

1998 - Firenze, Caffè Giubbe Rosse, "La Creazione

1998 - Firenze, Palazzo Vecchio, "Interni"

1999 - Firenze, Scala Teatina, "Installazione di pittura su scala 1:100"

1999 - Incisa Val'd'Arno (FI), "In punta dei piedi"

2000 - Incisa Val'd'Arno (FI), Forum dell'Arte"

2000 - Montecatini Terme (PT), "Natura"

2001 - Savignano (MO) Villa Falloppie, "Spazio Colore Luce"

2001 - Brescia, Pieve Urago Mella, "La Porta della Bellezza"

2002 - Provaglio d'Iseo (BS) Monastero S. Pietro in Lamosa, "Sperando"

2004 - Brescia, Pieve Urago Mella, "Divenire"

2006 - Bagnolo S. Vito (MN) Fashion District Mantova Outlet, "Il filo di G"

2006 - S. Giacomo delle Segnate (MN) Ca di Pom, "Il filo di G"

2006 - Stezzano (BG), Eternit, "Il filo di G"

2007 - Castello Cabiaglio (VA), Chiesa S. Carlo, "Contaminazioni"

2007 - Finalborgo (SV), Complesso Monumentale S. Caterina, "Lo sguardo nell’Arte”

2008 - Milano, Rotonda San Carlo, “Sperando”

2009 - Brescia, Pieve Urago Mella, “La Bicicletta”

2009 - Rimini, Castel Sismondo, “Trasparenza”

2009 – Olomouc(CZ), Galleria G, “in(visibile)”      

2009 - Milano, Ospedale Niguarda, finalista concorso “Cura e Speranza”

 

http://www.tonisalmaso.net/


 

DIRUNDIRU DIRUNDERA

Cappelli dialogo arte artigianato

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  due mostre:  4 - 9 MAGGIO  e  11 - 16 MAGGIO

 

la prima di   Kika Bohr Kosuth dice ciao a Ensor” e di   Mercedes Cuman     “Mal di testa”

 

la seconda di   Fiammaetta Penazzi  artigiana modista di cappelli

 

inaugurazioni   lunedi 4 e 11 maggio ore 18 30

Aperto dalle 14 30 alle 20 o su appuntamento Via broggi 5 Milano

“OH CHE BEL CAPPELLO DIRUNDIRU DIRUNDERA”

 

Cosa uscirà ‘sta volta dal cilindro del mago? O è piuttosto questione di prendere il tè dal Cappellaio Matto? Sì, perché proprio di cappelli si tratta! Frivoli, ragionevoli e sensati, che tengono caldo, riparano dal sole, repellono la pioggia,  ricoperti di fiori, cosparsi di frutti, fluttuanti di piume, grandi, piccoli, stretti, larghi, con o senza veletta malandrina Tre donne, una modista professionista e due artiste – anch’esse appassionate di cappelli – si incontrano in una galleria d’arte e ci raccontano la loro storia, i loro giochi, il loro amore  per l’oggetto cappello.

Mercedes Cuman decisamente un po’ maga, all’Accadema di Brera fece la sua tesi sul cappello. Una ventina di amici, uomini e donne, che erano venuti ad ascoltarla, indossavano suoi modelli,tra cui il bianco “capello della santa”. Fare cappelli è un aspetto, una forma felice e gioiosa della sua creatività. Nello spazio di BROGGI 5 i cappelli di Mercedes saranno esposti ognuno su uno stelo di ferro, proprio come nei negozi specializzati, e potrebbero essere tutti bianchi, come tante camelie. Un omaggio alla Signora letteraria e musicale? Mercedes intitolerà la sua mostra “Mal di testa”.

Fiammetta Penazzi è  modista professionista, e ha studiato il mestiere in Spagna, in Francia e a Firenze. Ha il suo laboratorio in Viale Montello  e lavora per la haute couture, le famose case di moda milanesi. Chiamerà la sua installazione Divertissement. Appenderà i suoi cappelli a  fili che scendono dal soffitto. Chi li vorrà indossare, non dovrà fare altro che mettersi sotto l’uno o l’altro, calcarselo bene in testa, guardarsi allo specchio, et voilà, les jeux sont faits!: Eccoti ogni volta  dentro un personaggio diverso.

Conosco Kika Bohr (la seconda artista), da quando era bambina, e di lei comincio col dire che il fatto di avere sempre avuto cani,e di averli portati fuori almeno tre volte al giorno le ha permesso di arredare le tre case che ha abitato negli anni. In questo stesso modo, per strada, sotto una pioggia scrosciante, la sera di Halloween, appena girato l’angolo di casa, cominciarono a venirle incontro dei cappelli quasi semoventi su certi rivoletti d’acqua del marciapiede La sua mostra ha per titolo Kossuth dice ciao a Ensor (Kossuth says hello to Ensor) perché i colori dei cappelli le ricordano i quadri di Ensor. I 65 feltri e velours degli anni Quaranta aderiranno a un telone nero su telaio e grazie a un marchingenio di stringhe da scarpe e tubicini di plastica - che serviranno da maniglia - si potranno alzare per vedere la “sorpresa pasquale”, l’immagine che ogni cappello cova, nascondendola sotto di sé. La mostra delle due artiste Cuman e Bohr inizierà il 4 maggio, e quella della modista professionista, Fiamma Penazzi, il lunedì successivo, 11 maggio. Auguri e chapeau alle tre signore e allo Studio Broggi 5 che le ospita!

GIULIA NICCOLAI

 

KIKA BOHR – Kosuth dice ciao a Ensor  (Kosuth say hello to Ensor)-

L’individuo si confonde nella collettività o nella massa solamente se non viene identificato; nell’istante in cui si pronuncia un nome si passa dal caos della folla all’ordine di un concetto…poco importa che le relazioni nascano casualmente per contingenze di tempo e spazio, poco importa se il disegno del destino appare fortuito: l’importante è saper avvicinare e raccogliere i cappelli di quella parte di folla che è anche porzione di noi, della nostra esistenza.

In branco altro non rappresentiamo che le maschere adulatorie e bugiarde nei confronti di un povero Cristo che entra in una città aliena; nella singolarità di uno sguardo appare il rovescio della medaglia.

Kosuth ed Ensor si salutano: la catalogazione e la sinteticità del primo artista è parte dell’universo spaiato del secondo: mettere ordine nel mondo, separando ciò che nulla è distante appare ancora impossibile: sotto un cappello, tra la folla, un nostro volto.

MERCEDES CUMAN –Mal di testa-

Per ri-fuggire da una serie di orizzonti limitati, addomesticati, stabili e confortevoli Mercede Cuman prepara una serie di cappelli per la mente, per un viaggio-fermo con il solo sostegno dell’immaginazione, del sogno ad occhi aperti.

Non è per mancanza di coraggio che non si parte fisicamente ma per riappropriarsi di una situazione di movimento anche all’interno della stabilità della vita quotidiana, che permetta un’evasione non pianificata da  documenti, carte e passaporti.

Il mal di testa che mette metaforicamente in scena l’artista è quella condizione che l’uomo contemporaneo dovrebbe rivedere e re-inserire tra i suoi parametri e i suoi canoni di esistenza per poter imparare a ri-vivere i sintomi e le gioie dell’evasione dalla tanto ostentata “normalità” che quotidianamente si predica come unica religione possibile.

Lasciamo che il “Mal di testa” ci avvolga e “che il nostro spirito si liberi nell’aria e trovi L.S.D (la sua dimensione)”!

 

Matteo Bergamini


CREAZIONE CAPPELLI E ACCESSORI MODA FATTI A MANO

Proveniente da studi artistici, Fiammetta Penazzi ha avuto modo, nel suo percorso formativo, di
avvicinarsi a diverse discipline quali: la musica, il teatro,  il mimo,  la danza jazz,

l’architettura del paesaggio e la scultura.
Dotata di una spiccata manualità ed estro creativo, negli anni si è sempre rivolta con
curiosità alla ricerca ed alla manipolazione dei materiali, delle forme e dei volumi.
Una particolare predilezione per la scultura, l’ha portata a partecipare

a diverse  mostre artistiche in Italia ed in Spagna, paese nel quale ha
abitato per tre anni e dove, ha cominciato ad appassionarsi alla creazione di cappelli.
Dopo alcuni anni di pratica come progettista di giardini, la passione per i cappelli ha preso
il sopravvento. Tale passione è divenuta una vera professione che Fiammetta ha sviluppato

rivolgendola all’ambito teatrale, collaborando con sartorie e costumisti.
andando come una volta si faceva a bottega ad imparare - ha così acquisito la conoscenza

delle diverse tecniche utili per eseguire questa affascinante professione.
Dal 1990 vive e lavora a Milano come modista realizzando una sua linea di cappelli e
accessori moda, che prevalentemente esporta, e collaborando con stilisti ed aziende del settore.

Chapeau FLAMBE’
di Fiammetta Penazzi
via G.Previati,13 20149 Milano Italy
cell 348 7391740 tel 02 33611683
e mail:
fiamma64@tiscali.it

 

 

 

 

 

BROGGI 5 PRESENTA

 

A BORDO CAMPO

un’installazione di Piccologruppolento

nell’ambito del progetto BORDER

Dal 1 al 8 Aprile 2009

 

               Photogallery

 

              Pubblicità

A BORDO CAMPO

mette in scena un idea di confine, così come viene vissuta attraversando il territorio della periferia.   
Tra gli effluvi di barbecue e le pulsazioni del reggaeton, la comunità ecuadoriana si trova ogni domenica, in un campo sportivo nell’estremo limite della città di Milano, lungo il margine urbano di via Molinetto a Figino. Tracciano il campo col gesso e per tutto il giorno si susseguono coppie di squadre di calcio che si confrontano per il torneo della “Liga Alberto Spencer Herrera” che coinvolge 20 squadre e circa 400 migranti ecuadoriani. Oltre il bordo del campo, al di là della rete, si vive il rito domenicale della comunità ecuadoriana e si svolge un importante momento di vita sociale. Le famiglie che seguono i calciatori, si ritrovano per stare insieme all’aperto, festeggiare il compleanno di qualcuno, cucinare carne pesce e banane, mangiare, giocare con i bambini, bere, fare amicizia ecc...
L’installazione nasce da un’esperienza concreta di attraversamento del territorio, in direzione del limite urbano e  dall’incontro con una comunità di migranti perfettamente organizzata negli spazi che gli sono stati concessi, con l’esborso di un cospicuo affitto “a domenica”, più possibile lontano dalle lamentele degli abitanti della città.
Oltrepassando la recinzione del centro sportivo si entra in un’altra dimensione e si incontrano delle persone: autisti, muratori, badanti, collaboratori e collaboratrici domestiche, impresari edili, venditori di hamburger ecc… che arrivano anche da fuori provincia, per cercare una possibilità di ricucire con il filo della socializzazione il bordo scucito delle loro vite di migranti. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione della “Liga Alberto Spencer Herrera”.

 

         Piccologruppolento: Massimo Abbiati, Olaf Andre Bohr, Giulia Frailich, Mario Marche, Daniela Sacco;

 

 http://www.piccologruppolento.org/ 

 

http://www.ligaspencerherrera.org/index.php/it/eventi

 

 

2009    Border 0      Percorsi attraverso il concetto di confine.              A cura di Silvia Moro

 

dal sito     http://border.fotoup.net/

 

 

Programma di Border Numero 0

20/03

LIBRERIA SHAKE - viale Bligny 42, Milano Tel: 0258317306__www.shake.it

 

dalle ore 21.00                        *MARCO MANRAY IN CINA

Mostra fotografica di Marco Cadioli, fotoreporter dal mondo virtuale.
*MICHELE DRASCEK

Video sui confini irreali - l’ex confine italo-sloveno.
*ANTONIO CARONIA

(filosofia dei mondi virtuali) Incontro sul rapporto tra reale e virtuale
*STEFANO LAZZARI

(tecnologie cross - media)

CENTRO STUDI ASSENZA - via Stromboli 18, Milano Tel: 024699490__www.in-absence.org

 

dalle ore 10.00/19.00 (LUN-VEN) fino al 4/4           

*CASA MORIGI, A MODEL OF COEXISTENCE

mostra di Sara Lazzarin e Midori Hasuike

in collaborazione con Architettura delle Convivenze

*OPERA “PRIMO PASSO"

di Ako Atikossie all’interno di un processo di Raddoppio per Assenza

in-oscillazione di P. Ferrari

 

21/03

ETEROTOPIA - via Risorgimento 21, San Giuliano Milanese____www.eterotopia.org

 

dalle ore 19.00            *ALESSANDRO GUAGNO

Installazione audiovisiva aperta.
*APERITIVO
*LIMITI

Rassegna teatrale per un teatro non ancora rassegnato

(performances, letture, monologhi...)

 

A seguire...                   *ULISSE E CAMILLA

concerto folk/alternativo/roots music www.myspace.com/ulisseecamilla

22/03

ATIR - TEATRO RINGHIERA - via Boifava 17, Milano  Tel: 0258325578____www.atirteatro.it

 

ore 16.00                     *L’AGGANCIO

dall’omonimo romanzo di Nadine Gordimer, drammaturgia di S.Sinigaglia

biglietto 15,00/10,00 euro

ore 18.00                     *BUFFET MULTIETNICO a cura di Associazione ARCI ZAGHRIDì www.zaghridi.org

 

ore 21.30                     *FRAMMENTI DIVINI DI UN VIAGGIO IN INFERNO

regia di A.Grilli con M. Barzaghi a cura di Teatro dell’Albero

CASA MORIGI - via Morigi 8, Milano___www.casamorigi.org

 

dalle ore 18.00            *MOVIMENTAZIONE

Mostra sulla liberazione omosessuale degli anni ‘70.

a cura di Valerie Taccarelli

*CASA MORIGI: passato, presente, futuro

Mostra fotografica
*MOSTAR E LA BOSNIA

Mostra e percorso sensoriale  a cura di SCI - Servizio Civile Internazionale

* DISAGIO ABITATIVO

Mostra a cura di SICET Quarto Oggiaro e PROGETTO COMUNICAZIONE

 

ore 18.30 e ore 20.30            *VERONA CAPUT FASCI

Spettacolo di Elena Vanni e Elio Germano con E.Vanni e R.Brandi 

ore 19.30                     *APERITIVO

*INCONTRO con il collettivo MAISTAT@ZITT@ - www.vieneprimalagallina.org

23/03

ARCI BELLEZZA - via Bellezza 16/A, Milano___www.arcibellezza.it

 

dalle ore 18.00            * “I ROM E L’AZIONE PUBBLICA”

libro a cura di G. Bezzecchi, M. Pagani, T. Vitale

presentato da OPERA NOMADI

* Romharmony

documentario di Mariano Leotta. Alla ricerca dell'armonia romanì.

*PROIEZIONE

di filmati sulla cultura zingara a cura di OPERA NOMADI
www.operanomadimilano.org

*APERITIVO ETNICO

a cura della cooperativa Romano Drom (percorso zingaro)

 

ore 21.30                     *I MUZIKANTI

concerto di musiche balcaniche - BAL VAL e MARTA PISTOCCHI www.myspace.com/imuzikanti

24/03

CASA MORIGI - via Morigi 8, Milano___www.casamorigi.org

 

dalle ore 18.00                        *ANABI_MY BLIND EYE - LET ME IN HERE

mostra fotgrafica sui rifugiati___www.picasaweb.google.com/anabi08
*PROGETTO DOMUS

mostra fotografica sul progetto abitativo per i rifugiati politici a cura del CIR,
(fotografi: Andrea Segliani e Christian Parravicini) www.cir-onlus.org

*AKO ATIKOSSIE

mostra di opere dell’artista togolese
*VOCI SINCOPATE

installazione interattiva di Mariano Leotta sul dramma della guerra
*HEBRON

documentario sui territori occupati palestinesi a cura di SCI - Servizio Civile Internazionale

*ABITARE LA CONTEMPORANEITA’

visita alla casa di seconda accoglienza per rifugiati politici 

 

ore 18.00                     Incontro con Architettura delle Convivenze, Casa Morigi, Naga - Har, Nabad, Cir, Centro Studi Assenza.

*D’ALTRA - VITA/D’ALTRO – LUOGO

installazione artistico - scientifica di Paolo Ferrari
*APERITIVO

 

ore 21.30                     * ARSENE DUEVE E I GUDU GUDU’

concerto di ritmi e canti africani presentata da Musicamorfosi

www.myspace.com/arsene2v www.musicamorfosi.it

25/03

LIMITEDNOARTGALLERY - via Porpora 148, Milano___www.limitednoartgallery.com

 

dalle ore 18.30            *            LIBERTA’/CONFINI/PASSAPORTI/NAZIONI

(vere) false non riconosciute_mostra collettiva curata da Giacomo Spazio

POKAI - via Savona 15, Milano Tel: 3397302307

 

dalle ore 21.30            *ACROBATI DELLA VITA

installazione video a cura di Amani onlus ong

*NAIROBI

mostra fotografica autori vari

*SLUM - LE BARACCOPOLI AFRICANE

videoproiezione a cura di Amani onlus ong

 

 

 

26/03

JOSKE - via Delle Foppette 2, Milano___www.myspace.com/joske_lab

 

dalle ore 18.30                        *SARA MAGNI e ARANATI

le due autrici raccontano il confine, Mostra fotografica

ISOLACASATEATRO - via Jacopo dal Verme 16, Milano___www.isolacasateatro.org

 

dalle ore 21.30                        *ME NE VADO

lettura teatrale di e con Marcela Serli sul viaggio forzato dell’emigrante

27/03

FABBRICA DEL VAPORE - via Procaccini 4, Milano___www.fabbricadelvapore.org

 

dalle ore 18.30            *BORDER ZEN

installazione di MUSEO TEO
*ADIAM, QIAO, SARA E VESELA

video di F. Marconi, B. Orlandi, L. Pinto: 4 ragazzi stranieri si raccontano
*CONFINE

reading poetico/teatrale a cura di MUSEO TEO e FLORILEGIO

ISOLACASATEATRO - via Jacopo dal Verme 16, Milano___www.isolacasateatro.org

 

dalle ore 21.30                        *GOOD NIGHT CATHY

spettacolo teatrale di Teatro dell’Albero

regia E.M.Laukwik con Rosalba Genovese

28/03

CASA MORIGI - via Morigi 8, Milano___www.casamorigi.org

 

dalle ore 18.30                        *K - BORD

installazione video a cura di KANINE KRUNCIES
*MUSICA DALL’INTERNO

presentata da TERRA DEL FUOCO

performance di voce strumentale di Alberto Ricci “Quandu chiovi e tiri ventu, ti impareo comai di fari: tu ti consi a nù straventu e vassi chiovari e nevicari" laboratorio di cucina sociale a cura di Nando Costa

 

ore 20.00                     *FRAMMENTI DI CONFINE

spettacolo teatrale di S.Cosentino e M.Rigotti per Locanda Spettacolo
*INCURSIONI TEATRALI

 

ore 21.30                     *BORDER CINEFORUM

proiezione video, documentari, corti sul concetto di confine

a cura di Logovideo e Anna Martelli.

In programma:
Apocalisse in Assenza_ di Cinemassenza (15' 20'')
120 metri sul livello del mare _ di Giuseppe Baresi (35')
Chatarra _di Sara Donati (20')
Beket _ di Davide Manuli (80')

Rumori di fondo_di Mario Marche (22’)

JOSKE - via delle Foppette 2, Milano___www.myspace.com/joske_lab

 

dalle ore 14.00                        *JOSKE PERFORMANCE

confine come cambiamento :performance a tappe in vari luoghi della città. Info e prenotazioni: joskelab@yahoo.it

29/03

ATIR - TEATRO RINGHIERA - via Boifava 17, Milano - Tel 0258325578_www.atirteatro.it

 

ore16.00                      *FABRICAS

spettacolo della compagnia ALMA ROSE’ sulle “fabbriche recuperate” argentine - www.almarose.it

Auditorium Radio Popolare – via Ollearo, 5___www.radiopopolare.it

 

dalle ore 18.00            *BANDELARGHE

evento/converto di band meticce, fra generi e culture in evoluzione

 

COMTEATRO - pzza Giovanni XXIII 7, Corsico (MI) - Tel: 024472626___www.comteatro.it

 

dalle ore 18.00                        *BORDER CINEFORUM

Proiezione di video, documentari, corti sul concetto di confine

a cura di Logovideo e Anna Martelli
vedi il programma del cineforum al giorno 28/03

*TAKEYOURPICNIK

installazione di Silvia Moro
*APERITIVO: PIC – NIC

 

ore 21.00                     *MORRA

spettacolo teatrale tratto dalla cronaca quotidiana di Scampia.

di F.di Stante e R. Capaldo

Vincitore dei premi Calandra 2007 e Paolo Borsellino

 

ore 22.30                     *LA FONOMECCANICA in concerto

www.myspace.com/lafonomeccanica

30/03

ARCI BELLEZZA - via Bellezza 16/A, Milano____www.arcibellezza.it

 

dalle ore 18.30                        *SOCIETA’ URBANE E CONVIVENZA INTERETNICA

incontro/dibattito su confini, convivenze, paure con A. Agustoni,

D. Padovan, P. Pologruto, Alfredo Alietti

 

ore 20.30                     *LABORATORIO APERTO DI DANZA AFRICANA

tenuto dal maestro Dotcha

31/03

LIBRERIA UTOPIA - via Moscova 52, Milano___www.libreriautopia.net

 

dalle ore 21.00            *FRANCO LA CECLA
incontro con l'antropologo autore di 'Perdersi' ed. Laterza

01/04

SPAZIO BROGGI 5 - via Broggi 5, Milano___www.broggi5.jimdo.com

 

dalle ore 18.30            *A BORDO CAMPO

installazione a cura di PICCOLO GRUPPO LENTO

www.piccologruppolento.org

ISOLACASATEATRO - via Jacopo dal Verme 16, Milano___www.isolacasateatro.org

 

dalle ore 21.00                        *DI BUONA COSTITUZIONE

lettura teatrale dallo Statuto Albertino fino alla Costituzione Italiana
a cura del COMTEATRO. www.comteatro.it

POKAI - via Savona 15, Milano - Tel: 3397302307

 

dalle ore 23.00            *ELENA SALVI E DANI

performance pittorica che coinvolge il pubblico e body painting
*LIBERA L’ARTE LIBERA

video documento dell’omonima azione svoltasi a Milano nel 2008

02/04

CASA DELLA PACE- via Ulisse Dini 7, Milano___http://temi.provncia.mi.it/casadellapace

 

dalle ore 18.30                        *WITNESS JOURNAL

mostra fotografica sul tema Border a cura dell’omonima rivista di fotogiornalismo. www.witnessjournal.net

*LA CARTA NON PUO’ AVVOLGERE LA BRACE

presentazione del libro di RITHY PANH

a cura di Casa editrice O barra O. www.obarrao.com
*CINEMASSENZA

proiezioni video a cura del Centro Studi Assenza

03/04

LOGOVIDEO - via Giovanni Prati 2, Milano___www.logovideo.com

 

dalle ore 18.30            *“PROLOGO”, “VACANZE AMARE” proiezione dei video

 *LINEA GIALLA

progetto sul mondo dei senza fissa dimora: realizzati da LOGOVIDEO

*VICTOR TERMINÉ E ALTRI SENZAFISSA DIMORA

Esposizione di opere pittoriche
*INCONTRO con i clochards e con i fondatori di LINEA GIALLA ass. onlus
*APERITIVO

04/04

CASA MORIGI - via Morigi 8, Milano___www.casamorigi.org

 

dalle ore 18.00            *CITTA’ – INVISIBILI

laboratorio teatrale e mise-en-espace intorno a “Le città invisibili” di I.Calvino

condotto da Sabina Villa
Aperto a uditori, prenotazione obbligatoria al 3381733435
www.isolacasateatro.org 
laboratorio ore: 14.00-18.00; mise-en-espace ore 18.00 - 19.00

*FRANCA BERTAGNOLLI

in esposizione Casa Morigi

 

ore 20.00                     *EQUILIBRIO

pièce teatrale, regia di L.Tripeni Zanforlin

 

ore 20.30-23.30            *INCONTRO CON TUTTI GLI ARTISTI PARTECIPANTI DI BORDER

THE INVISIBLES

performance di Davide Valenti

 

ore 21.30                     *AUSTRALIA meets MILANO

Improvvisazione di suono e danza di Robert Curgenven

in collaborazione con Raffaella Agate www.myspace.com/recordedfieldslabel

LUOGHI VARI in BORDER...

*FRANCA BERTAGNOLLI
performance-percorso "in processing" che congiunge le tappe-border per la realizzazione di una mappatura psico-territoriale di segni, video, cucito in esposizione presso la casa morigi
*INCURSIONI TEATRALI
incursioni teatrali sul territorio milanese
*PASSAPAROLE
Katie Hepworth e Fabio Viola , nei libri di varie librerie milanesi storie e interviste di migranti invisibili - www.katyehEpworth.net
*PROVA-DI-PENSIERO
a partire dal libro “Le Stanze Di Rita” Paolo Ferrari ed. ObarraO in collaborazione con Campo Rom, Architetture Delle Convivenze, CentroStudiAssenza, IsolaCasaTeatro, Opera Nomade, ObarraO, TeatroAlbero

 

 

 

 

 

 

sabato 28 marzo morigi

 

Apocalisse in Assenza_ di Cinemassenza (15')

 

120 metri sul livello del mare  _ di Giuseppe Baresi   (28')

 

Beket _ di Davide Manuli  (80')

 

 

 

 

 

 

domenica 29 marzo (com corsico) e sabato 4 aprile (morigi)

 

 

Chatarra  _di Sara Donati (20')

 

Otnarat (38')

 

Rumori di fondo a nord ovest di Mario Marche (30')

 

Kurdistan free land di Fabio Floris (30')

 

colossal di Ricky Farina (20')

 

 

 

 

Piccologruppolento

Massimo Abbiati, Olaf André Bhor, Giulia Frailich, Mario Marche, Daniela Sacco.

 

Presenta: ACCUMULAZIONE N. 2       vai alla pagina

 

Un Installazione di Massimo Abbiati

 

 

 

piccologruppolento

 

 

 

A C C U M U L A Z I O N E  N° 1

 

Comuni oggetti di uso domestico, dalla tazzina di caffè, all’attaccapanni, al comò, messi a disposizione dalle stesse mani dei proprietari, saranno aggregati, raggruppati, impilati, allineati, sospesi ….

Verranno raccolte testimonianze memorie storie di cui essi sono reliquia, si potrà decidere il loro destino.

 

Quello che pensavate fosse destinato a svalutarsi subito dopo il suo acquisto, ha la possibilità di esprimere la sua unicità, di liberare la sua energia socializzante, creare nuove fascinazioni attraverso la sua presenza evocativa e simbolica.

Gli oggetti, celati nel loro stato d’uso, qui riaffioreranno come forma materia massa ingombro peso; Si potrà verificare se in essi si anima la “presenza” e decidere se metterla a disposizione o decretarne la fine.